Quale modo migliore per visitare il South Australia se non in van? Ecco quindi la nostra prima esperienza di vanlife in Australia con un itinerario di 7 giorni da Adelaide a Melbourne.
Abbiamo scelto per il nostro viaggio di nozze di trascorrere 21 giorni del mese di Novembre nella Terra dei Canguri, un paese di cui ci siamo innamorati ancor prima di arrivare. Nella prima settimana di proveremo la famosissima vita in van, perfetta e molto praticata qui.
In questo articolo ti racconteremo il nostro viaggio on the road da Adelaide a Kangaroo Island, la costa del South Australia, la Great Ocean Road fino a Melbourne passando per Phillip Island.

Giorno 1: Adelaide – Kangaroo Island (260km)
Ritiro del Van e partenza da Adelaide
Dopo aver pernottato un paio di notti nella capitale del South Australia, abbiamo noleggiato un camper furgonato da Cheapa Campa in seguito a svariate ricerche e preventivi avevamo trovato il mezzo che faceva per noi.
Ti ricordo che per poter guidare qui è necessario avere la patente internazionale.
Ruggero sembra un bambino al parco giochi! Intento a farsi spiegare dall’addetto dell’ufficio noleggio il funzionamento di tutto mentre io controllo subito eventuali danni. Fotografo qualsiasi cosa per evitare di vedere addebitati danni non nostri. Consiglio di farlo sempre quando si noleggia un mezzo per evitare spiacevoli situazioni.
Espletata la parte burocratica, finalmente partiamo per il nostro tanto atteso itinerario di 7 giorni. Ci dirigiamo subito verso sud a Cape Jervis per raggiungere la bellissima e selvaggia Kangaroo Island.
Siamo speranzosi di poter avvistare quanti più animali possibile.


McLaren Vale, Cape Jervis, Kangaroo Island
E’ strano guidare dal lato opposto della strada, ma giusto il tempo di uscire dalla città che ci siamo già abituati. Il paesaggio intorno a noi è pazzesco! Da un lato l’oceano e dall’altro distese di verde. Pascoli immensi di manzi e vigneti lussureggianti: è la McLaren Vale, dove viene prodotto il famoso vino Shiraz.
Ci sembra già di sognare e siamo appena partiti.
Arrivati a Cape Jervis ci imbarchiamo sul traghetto della Sea Link che in 45 minuti ci condurrà a Penneshaw.

La traversata scorre veloce in un mare un po’ agitato. Arrivati a Penneshaw siamo pronti per visitare la prima tappa del nostro itinerario on the road di 7 giorni da Adelaide a Melbourne.
Andiamo subito a caccia degli spot in cui vale la pena fermarsi.

Seal Bay, Bales Beach
Ci dirigiamo subito verso la Seal Bay, ma è tardi e il parco è chiuso, riproveremo domani.
Decidiamo di fare uno stop veloce nelle vicinanze per vedere la Bales Beach. Incuriositi dalla sua terra rosso intenso diamo un’occhiata alla spiaggia. Ci ritroviamo in una piccola baia dalla sabbia bianca finissima, il mare era tanto agitato quanto affascinante.
Restiamo a guardare l’orizzonte completamente assorti, cercavamo di immaginare la landa più desolata della Terra che vi si trovava oltre: l’Antartide.
Eravamo estasiati di trovarci così a sud anche se eravamo passati dai 33 gradi della città ai 10 di Kangaroo Island.




La giornata è ormai giunta al termine e prima che cali la sera, cerchiamo un posto in cui fermarci per la notte. Il più vicino è il Western KI Caravan Park & Wildlife Reserve, che ti consigliamo insieme al suo ristorante.
Per noi è un’esperienza nuova, ci aspettavamo di fare una sorta di check-in, ma in realtà non c’è nessuno all’ingresso, eccetto dei carinissimi wallaby. Le colonnine a cui attaccarsi sono tutte attive e solo qualche giorno dopo realizziamo che funziona così in tutti i campeggi che incontreremo. Se si arriva in tarda serata, si può usufruire dei servizi e quando si riparte si paga.
Questa piena fiducia nelle persone ci destabilizza ma al contempo troviamo che sia una cosa straordinaria.
Giorno 2: Kangaroo Island – Cape Jervis (180km)
Flinders Chase National Park, Remarkable Rocks
La nostra prima notte in van va oltre le aspettative, abbiamo dormito nella quiete assoluta, gli unici rumori percepiti quelli della natura intorno a noi. Al mattino ci alziamo di buon’ora, ci attende una giornata alla scoperta dell’isola e dei suoi parchi. Alle 17.30 abbiamo il traghetto per rientrare a Cape Jervis quindi non abbiamo tempo da perdere!
Decidiamo di visitare solo la parte del Flinders Chase National Park Cap Couedic to Remarkable Rocks, che si trova nella punta più a ovest dell’isola. Questo parco è stata danneggiato fortemente dagli incendi dell’estate australiana nel Gennaio 2020. Noi, che eravamo stati qui l’anno prima, siamo rimasti sgomenti guardando in tv le immagini disastrose di questo triste evento. La natura è forte e siamo certi che l’isola sia tornata più forte e bella che mai!
Se si ha tempo e si è dei buoni camminatori, consigliamo vivamente di visitare il parco attraverso il Wilderness Trail. In alternativa puoi fare come noi e recarti con il tuo mezzo nei vari “lookout”.
Ti consigliamo in ogni caso di cominciare dal visitor centre del Kangaroo Island Wildlife Park, munirti di una mappa e andare alla ricerca di canguri e koala.


Dopo una breve passeggiata, ritorniamo in van e iniziamo il nostro percorso alla scoperta di questo parco. Andiamo quindi verso le Remarkable Rocks, rocce di granito che hanno impiegato 500 milioni di anni per arrivare alla forma che vediamo oggi a causa della pioggia, dei venti e delle onde martellanti.



Cap Couedic, Admiral Arch
Successivamente ci dirigiamo a Cap Couedic, dove troviamo l’omonimo faro. Fu costruito nei primi anni del ‘900 con 2000 pezzi di pietra locale unitamente a tre cottage. Qui vivevano il custode, i due assistenti e le loro relative famiglie. Durante i primi anni non vi era accesso via terra, ma solo via mare.
Arrivati qui non potevamo perdere la Lighthouse Heritage Walk, una scenica passeggiata di soli 10 minuti che ci permette di raggiungere l’Admiral Arch. Un arco naturale formatosi grazie all’erosione del mare in migliaia di anni, peculiare per le sue numerose stalattiti. Ospita inoltre una numerosa colonia di leoni marini che in estate viene a riprodursi qui. Osservate i cuccioli giocare tra le onde del mare!
Tra maggio e ottobre è possibile avvistare le balene nella fase migratoria, mentre i delfini li possiamo trovare tutto l’anno.


Kangaroo Island Wildlife Park
Terminiamo la visita del parco facendo ritorno al Kangaroo Island Wildlife Park. Questa volta entriamo nel centro vero e proprio dove abbiamo la possibilità di ammirare da vicino moltissime specie di animali autoctoni. Passeggiamo tra i canguri e con i più affamati ci divertiamo a dare loro mangime consegnatoci dagli addetti.Qui è inoltre possibile coccolare i koala e tenerli in braccio! Purtroppo per noi quel giorno non si poteva, ma siamo comunque felici di aver contribuito nel nostro piccolo ad aiutarli.

Il parco è anche la sede del Rescue Centre, dove vengono curati animali feriti e malati, per poi essere reindrotti, quando possibile, in natura.




Seal Bay Conservation Park
Dopo esserci riempiti gli occhi e il cuore di tantissima tenerezza, lasciamo il parco e ci rechiamo al Seal Bay Conservation Park come ultima tappa.
Questa baia riparata è il luogo di riproduzione terzo per grandezza di leoni marini australiani. Essi vivono tutto l’anno qui, tornano sempre anche dopo aver pescato per 3 giorni. I banchi di corallo proteggono questa spiaggia da attacchi di squali e dalle grandi onde dell’oceano. Sulla terraferma sono protetti dalla fitta vegetazione, indispensabile per i cuccioli.
E’ possibile inoltre passeggiare in spiaggia accompagnati da una guida autorizzata del parco. Con lei potrai ammirare i leoni marini più da vicino, noi per ragioni di tempo non abbiamo potuto, ma se dovessimo tornare lo faremmo di sicuro.




Piccola curiosità: a poca distanza dal mare c’è uno scheletro di balena! Una giovane megattera spiaggiata qui durante una tempesta nel 1984, probabilmente rimasta separata dalla madre durante la migrazione.

Per noi è ora di lasciare questa isola straordinaria e continuare il nostro itinerario. Imbarchiamo sul traghetto e una volta arrivati, ci fermiamo direttamente a Cape Jervis per la notte.
Giorno 3: Cape Jervis – Robe (400km)
Coorong National Park, Pink Lake
Passiamo una nottata molto tranquilla al Big4 camping, situato lungo la strada subito dopo il porticciolo. Dopo aver fatto una buonissima colazione in van ripartiamo in direzione est, ma senza avere una meta precisa! Questo è il bello di questa vanlife da Adelaide a Melbourne! Tuttavia dobbiamo ammettere che in questa occasione abbiamo un itinerario di 7 giorni e una tabella di marcia ben precisa da rispettare.
Lungo il tragitto ci fermiamo alla Port Elliott Bakery, per una seconda colazione. Ci ha letteralmente fatto inchiodare quando l’abbiamo notata, se passi di qui ti consigliamo assolutamente di provare qualche delizia appena sfornata.
Pochi chilometri di strada e siamo nel Coorong National Park, a noi del tutto sconosciuto perciò decidiamo di fargli visita. Per arrivare al parco attraversiamo nuovamente pascoli sconfinati di manzi, vigneti dal verde brillante e qualche lago. Ne troviamo uno in particolare che attira la nostra attenzione per il suo colore rosa, scopriamo che è un lago salato e che si chiama proprio Pink Lake. Passiamo qui un’oretta durante la quale ammiriamo il suo cambiare colore in base alle nuvole nel cielo. Lo abbiamo visto diventare da bianco a rosa a rosa più intenso e viceversa, uno spettacolo incredibile!
Accedervi è molto facile, il lago si trova proprio lungo la strada. Vi è un comodo parcheggio dove potrai lasciare il tuo mezzo e fare una passeggiata.

42 Mile Crossing
Proseguiamo il nostro viaggio fermandoci al 42 Mile Crossing su consiglio del visitor centre di Goolwa. Ci addentriamo nella fitta e bassa vegetazione del Coorong National Park, percorrendo il sentiero lungo 1,5km. Arriviamo fino alle altissime dune di sabbia dorata che proteggono il parco dall’oceano.
In questo parco vivono e nidificano diverse di specie di uccelli, tra cui il pellicano.
Torniamo in van e ci dirigiamo a Robe dove passeremo la notte.



Giorno 4: Robe – Yambuk (364km)
Naracoorte Caves National Park
Ci alziamo di buon’ora e lasciamo la costa per dirigerci verso l’interno australiano. Come prima tappa della giornata ci fermiamo al Naracoorte Caves National Park. Esploriamo le grotte calcaree insieme a Frank, una simpaticissima guida locale che ci ricordava tanto il sig. Hammond di Jurassik Park! E’ riuscito a catturare talmente tanto la nostra attenzione, che ci sembrava di essere stati catapultati in un’altra era!
Il parco, Patrimonio dell’ UNESCO dal ’94, è conosciuto soprattutto per i fossili ben conservati del leone marsupiale. La grotta più conosciuta è l’Alexandra Cave, una spettacolare camera ricca di stalattiti talmente sottili da essere soprannominate cannucce.

Coonwarra Region, Mount Gambier
Come seconda tappa non possiamo non concederci una degustazione di vini! Ci troviamo nella Coonwarra Region, rinomata per la produzione di Cabernet Sauvignon. Facciamo visita alla cantina più antica della zona, la Wynns Coonwarra Estate per gustarci un ottimo aperitivo.



Terza ed ultima tappa di questa giornata intensa è il Mount Gambier famoso per il suo Blue Lake, un lago formatosi all’interno del cratere del vulcano. Ci giriamo intorno col van per ammirarlo da tutte le prospettive.
Infine proseguiamo verso Yambuk Caravan Park, un camping che ci ha letteralmente rapito il cuore per la sua posizione! Situato sulle sponde del lago omonimo e separato da un sottile lembo di terra dall’oceano, gode di una vista impagabile.

Parcheggiamo alla svelta e corriamo in spiaggia ad ammirare il tramonto, il più memorabile da quando siamo partiti.

Giorno 5: Yambuk – Apollo Bay (204km)
Great Ocean Road, Bay of Islands
Sveglia presto oggi si percorre la Great Ocean Road, la ragione principale per cui abbiamo deciso di provare la vanlife scelto di fare questo itinerario di 7 giorni da Adelaide a Melbourne.
Percorreremo la GOR in tutta la sua lunghezza per goderci ogni singolo chilometro. Partiamo quindi in direzione B100, il tempo non è dalla nostra parte, è nuvoloso e piove, ma non ci lasciamo abbattere e sempre più emozionati guidiamo fino al cartello che ne sancisce l’inizio.
Questo tratto di costa che rende la Great Ocean Road così scenografica è chiamata Bay of Islands, un’insieme di isolette, archi, grotte e rocce erose nel tempo dal vento e dall’oceano. Le onde, grazie ai venti che arrivano dall’Antartide, possono arrivare fino a 30 metri d’altezza durante una tempesta e non c’è nulla che le possa fermare. Nonostante le condizioni meteo possano essere molto avverse, qui vive l’ultimo di pochissimi e timidi uccelli: il piviere incappucciato. Oltre a lui è casa anche di altre specie di uccelli e alcuni animali marini come l’otaria orsina e il pinguino fatato.

The Grotto, London Bridge, The Arch
Ripartiamo e in men che non si dica ci troviamo davanti a The Grotto, London Bridge e The Arch, formazioni rocciose anch’esse formate dall’erosione del mare e del vento a forma di arco. Dovete sapere che il 15 gennaio 1990 il primo arco del London Bridge, quello collegato alla costa, è crollato generando così un’isola. Fortunatamente non ci furono feriti, tuttavia due persone rimasero bloccate sul nuovo isolotto e furono recuperate ore dopo da un elicottero.



Loch Ard Gorge
Proseguiamo verso Loch Ard Gorge, una gola che prende il nome da una nave che è naufragata a causa del mare e del vento che spinse l’imbarcazione contro la costa frastagliata. Solo due dei 54 passeggeri che erano a bordo si salvarono. Curiosi e affascinati da questa storia scendiamo fino in spiaggia e cerchiamo di immaginare l’accaduto. La roccia è altissima da questa prospettiva ed è incredibile pensare come Tom, l’apprendista di bordo che si è salvato abbia potuto arrampicarsi per portare in salvo se stesso ed Eva, la diciottenne irlandese passeggera.
Nel frattempo è uscito un sole meraviglioso che ha acceso i colori di questa terra.




12 Apostles
Ritorniamo in van e ci dirigiamo verso l’highlight assoluto della Great Ocean Road: i 12 Apostoli, maestosi pilastri di roccia calcarea un tempo collegati alla terraferma. In passato sono stati prima grotte, poi archi che sono crollati diventando così delle colonne alte fino a 45 metri. Oggi ne rimangono 8 ma l’erosione non si ferma ed è facile prevedere che in futuro ne spunteranno di nuovi.
Per avere la migliore prospettiva possibile decidiamo di sorvolare la costa in elicottero acquistando l’escursione direttamente sul posto da 12 Apostles Helicopters. Non avendo prenotato prima abbiamo dovuto aspettare, un consiglio che ci sentiamo di darti è di acquistare prima questa escursione, puoi farlo qui.
Lo spettacolo è inenarrabile, dall’alto si percepisce a pieno la forza della natura in questa parte di mondo, siamo senza parole, lasciamo parlare le immagini.




Terminato il tour in elicottero seguiamo il sentiero che porta al lookout per ammirare anche da vicino queste incredibili formazioni rocciose. Arriviamo proprio all’ora del tramonto e lo spettacolo che ancora una volta ci regala la natura è indescrivibile!
Se hai a disposizione più tempo e le condizioni meteo lo permettono scendi gli 86 scalini di Gibson Steps. Lasciati sorprendereda due delle otto colonne rimaste: Gog e Magog, rimarrai impressionato dalle scogliere che in questa spiaggia raggiungono i 70 metri di altezza.

I 12 Apostoli vengono definiti “spettacolari sopra ed eccezionalmente belli sotto” grazie alla quantità di specie marine che vivono in queste acque, tra cui la seppia gigante!
Con gli occhi pieni di bellezza torniamo in van e ci dirigiamo ad Apollo Bay, la città più famosa e turistica della Great Ocean Road che sorge tra l’oceano e le colline. Sosteremo per la notte al BIG4 camping, super attrezzato con vista.

Giorno 6: Apollo Bay – Phillip Island (290km)
Apollo Bay, Torquay
Di buon mattino partiamo direzione Phillip Island per assistere in tarda serata alla famosa Penguin Parade.
Da Apollo Bay il paesaggio cambia, diventa più verde e meno brullo. Scogliere a picco ma più dolci, strada fatta di salite e discese, piove ed esce il sole e poi piove ancora. In pochi chilometri il panorama cambia numerose volte! Noi non riusciamo a smettere di fotografare e filmare, ma soprattutto di sorridere.
Ci fermiamo al Kafe Koala per colazione, un bel punto panoramico oltre che un ottimo bar. Proseguiamo in direzione Torquay dove ci fermeremo per pranzo. Se siete amanti del sushi non possiamo che consigliarvi il Roku Den, tra i più buoni mai provati. Ci rimettiamo in marcia ed arriviamo a Queenscliff, ci imbarchiamo sul traghetto per Sorrento (eh si… ma nulla a che vedere con la Sorrento originale).

Phillip Island, Penguins Parade
A Phillip Island, famosa sopratutto per il suo circuito di MotoGP d’Australia, vivono i pinguini più piccoli del mondo, alti non più di 30 cm, chiamati anche pinguini blu minori. Essi nidificano soprattutto a Summerland Beach. Ogni sera fanno ritorno tutti insieme, dando vita ad una vera e propria parata a cui poter assistere. Al calar del sole, dopo una faticosa giornata di pesca, rientrano sull’isola per passare la notte tra le dune dove hanno costruito i loro nidi.
Su queste dune sono presenti due piattaforme collegate da passerelle dove poter ammirare questi teneri animaletti senza disturbare le loro abitudini. Siamo in un parco naturale protetto, qui puoi acquistare qui il tuo biglietto di ingresso.
Ci sistemiamo in spiaggia nell’area apposita muniti di coperta fornita dal parco e attendiamo fiduciosi. Fa freddissimo, ma ciò nonostante aspettiamo i nostri piccoli amici.
Non appena fa buio iniziamo a scorgere i primi teneri e buffi pinguini arrivare dal mare! Formano piccoli gruppetti di 4/5 e fanno rientro con cautela, assicurandosi che non ci siano pericoli in vista. Un po’ goffi ma sicuri di sé, si dirigono verso la vegetazione dove si nascondono le tane. All’improvviso ce li abbiamo tutti intorno, indaffarati a sistemarsi per la notte, ignari della quantità di occhi puntati su di loro. Siamo entrambi emozionatissimi, è un’esperienza che solo la natura è in grado di regalarci.
Col cuore colmo di gioia facciamo rientro anche noi al nostro nido su ruote.



Giorno 7: Philip Island – Melbourne (166km)
Koala Conservation Centre
E’ tempo di salutare Phillip Island e anche il van che nel tardo pomeriggio lasceremo a Melbourne. Prima ci dedichiamo alla visita del Koala Conservation Centre. Si trova proprio accanto all’area camping dove abbiamo dormito in mezzo agli eucalipti, dunque andiamo a piedi.
Il naturale bushland australiano di questa piccola isola ospita una popolazione selvaggia di koala e grazie a due percorsi delimitati è possibile osservarli da vicino.


Nobbies Visitor Centre, Melbourne
Visitiamo infine il Nobbies Visitor Centre dove troviamo numerose informazioni dell’isola, della flora e fauna locale.
Il centro si trova in una bellissima posizione da dove è possibile godere di una vista stupenda della costa, il giusto modo per concludere questa prima parte di viaggio di 7 giorni da Adelaide a Melbourne.
Nel pomeriggio lasciamo Phillip Island e ci dirigiamo verso l’autostrada, riconsegneremo il van più tardi e diremo arrivederci alla vanlife. Con un Uber andremo in centro a Melbourne dove avrà inizio una nuova parte di viaggio.




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see you in a WILD
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